LA TASSA SUI RIFIUTI: Come richiedere la restituzione dell'Iva

Il problema della tassa sui rifiuti ha “origini antiche” ed inizia già nel 1999 quando numerosi Comuni sostituiscono la  TARSU (cioè la Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani) con la TIA (cioè la Tariffa di Igiene Ambientale).Le differenze sono che: 

  • La TARSU veniva calcolata sulla base dei metri quadri “produttivi” di rifiuti, non soggetta ad Iva;
  • La TIA  è un'imposta fissa a cui si aggiunge un'ulteriore quota variabile, alla quale i Comuni hanno voluto applicare l’IVA al 10%.

Nel 2010 si è tentato di evitare di rimborsare i cittadini che avevano ingiustamente pagato l'Iva sulla TIA cambiando nome alla tassa, che è stata trasformata in Tariffa Integrata Ambientale e definendola come una "prestazione di servizio". La sostanza, tuttavia, non è cambiata: si tratta comunque di un'imposta che, proprio in quanto tale, non è soggetta ad Iva.

L'applicazione dell'Iva sulla TIA è stata dichiarata illegittima dalla sentenza n. 238 del 24 luglio 2009 della Corte Costituzionale: in base a questa stessa sentenza, infatti, la TIA viene riconosciuta in tutto e per tutto come una tassa, il che la rende appunto non soggetta all'Iva. L'illegittimità dell''Iva sulla TIA è stata inoltre confermata in modo definitivo dalla sentenza num. 3756 pronunciata l'8 marzo 2012 dalla Corte di Cassazione. 

COSA POSSONO FARE I CITTADINI?

La richiesta della restituzione dell’Iva si può presentare per gli ultimi 10 anni. Facciamo un esempio: se si paga una tassa sui rifiuti di 1.000 euro l’anno, si versano 100 euro l’anno di Iva illegittima (pari ad una aliquota del 10%) che, moltiplicati per 10 anni, diventano 1.000 euro. Se è stata applicata l’Iva al 10% sulle voci di raccolta e smaltimento rifiuti, si può chiedere il rimborso.

Come fare per iniziare la pratica?

  • Fare una copia delle ricevute dei pagamenti fatti per tutti gli anni dal 2006 ad oggi;
  • Controllare la documentazione e valutare il diritto a recuperare i pagamenti non dovuti.
  • Presentare un ricorso (sarà possibile difendersi anche da soli davanti alla Commissione Tributaria competente, a questo proposito va ricordato che per i rimborsi sotto i 3.000 euro non c’è necessità di essere assistiti da professionisti abilitati).

Certamente sarà un po’ faticoso cercare tutte le ricevute e bisognerà dedicare un po’ di tempo per preparare i documenti. Forse vale la pena anche in considerazione della recente notizia secondo la quale alcuni contribuenti che hanno presentato ricorso hanno ricevuto il rimborso. Si tratta di cittadini che hanno ricevuto 6.000 euro di rimborso complessivo con somme variabili dai 150 ai 350 euro con punte anche di 500 euro.

 

NON SAI COME PROCEDERE?

SERVIZI IMPRESE SARDEGNA SRL è a vostra disposizione per verificare le ricevute dei pagamenti e valutare insieme la possibilità di aver diritto a recuperare i pagamenti non dovuti. Contattaci allo 0784-36403; Via mail info@si-sardegna.it; Sui social @ServiziImpreseSardegna.

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